Lettura del paesaggio
Nella sua pur apparente semplicità, il paesaggio di Centralia reca ancora impressi i segni sia dei fattori e delle cause che portarono al suo tragico destino, sia degli effetti per certi versi contrastanti che questo ebbe sulla zona. A causa di un banale errore umano il giacimento di carbone che fu all’origine della nascita del paese e del suo sviluppo per oltre cent’anni, si è incendiato trasformando il vivace centro abitato in una città fantasma in cui aleggia un costante pericolo mortale. Una catastrofe dovuta alla difficoltà pratica ma anche alla non convenienza economica di spengere l’incendio nel sottosuolo del paese. Il risultato è una rete viaria che si intreccia in aree ormai prive di abitazioni, rase al suolo dal Governo USA dopo averle acquistate, sembra a prezzi molto vantaggiosi per i singoli proprietari. In questo scenario apocalittico si inserisce l’incredibile storia della Route 61, il cui tratto reso inagibile dagli effetti dell’incendio è stato trasformato nella cosiddetta Graffiti Highway, divenuta subito un’attrattiva turistica a dispetto sia della tragedia che ha colpito la popolazione locale, sia dei rischi mortali che comporta la sua frequentazione. Ma ciò che il paesaggio non può ancora mostrare è la durata dell’incendio, stimata in non meno di 250 anni, e degli effetti che questo sta già causando e causerà a livello di emissioni di gas serra. Un fatto che fa di Centralia l’esempio più noto delle molte decine di incendi analoghi accesi in tutto il mondo e che, limitandosi a considerare solo quelli presenti in Cina emettono ogni anno 360 milioni di CO2, pari al 2-3 % delle emissioni globali di questo gas climalterante.