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Con la pubblicazione della Convenzione Europea del Paesaggio, avvenuta ormai vent’anni fa, per la prima volta nella definizione di paesaggio si riconobbe l’importanza della percezione che la popolazione ha degli elementi che formano il territorio. Fu così dato il via a un percorso che mirava non solo a considerare la gente comune la fruitrice prima del paesaggio ma anche, e soprattutto, a diffondere la consapevolezza che il paesaggio è un bene identitario, e come tale, da tutelare anche a favore delle generazioni future.

Purtroppo i molti sforzi fatti nel divulgare questa nuova visione del paesaggio hanno spesso trovato un ostacolo nella difficoltà oggettiva di trasmettere concetti elaborati in sede specialistica a chi, in mancanza di una preparazione sulla materia, storicamente ristretta a fasce elitarie, tende a confondere il paesaggio con il panorama limitandone la percezione alla sola esperienza estetica. La CEP ha fatto chiarezza anche su questo punto evidenziando indirettamente le conseguenze che tale confusione terminologica poteva comportare.  Così, la percezione del territorio, intesa come interpretazione del significato ad esso attribuito dall’osservatore in base alle proprie conoscenze, ha prevalso sulla valutazione del suo eventuale valore estetico, ed esteso la dignità di esprimere un paesaggio a tutti i territori, compresi quelli degradati o privi di importanza storico-culturale.

Il progetto Occhio al Paesaggio si inserisce in questo ambito di diffusione dell’interesse per il paesaggio con l‘obiettivo di renderne la lettura e l’interpretazione, come sopra definita, pratiche accessibili all’osservatore non specialista. Il fine ultimo è quello di porre le basi per un nuovo approccio culturale alla conoscenza del territorio, coinvolgendo prima i singoli individui e quindi l’intera collettività. Una condizione essenziale per  riscoprire il paesaggio come fonte di informazione libera, imprescindibile e affidabile per capire il mondo in cui viviamo, il rapporto che con esso abbiamo avuto nel passato, abbiamo nel presente e probabilmente dovremo avere nel futuro.

In coerenza con questa visione, il progetto interessa tutto il territorio, senza preclusioni di sorta, e riguarda indifferentemente territori naturali e più o meno antropizzati, incluse le aree urbane e industriali.

 

 


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